Ca' del Bosco Sculpture Award

Premio Scultura
Il premio di Ca' del Bosco riservato agli scultori.
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CA’ DEL BOSCO, UNA STORIA.

CA’ DEL BOSCO, UNA STORIA.

Anni Sessanta, una collina in Franciacorta con una grande casa, Ca’ del bosc, che Annamaria Clementi Zanella acquista per sé. 1968: Maurizio Zanella, figlio di Annamaria, torna da un viaggio nelle caves della Champagne. Intuito, spirito d’avanguardia e determinazione: l’attuale presidente di Ca’ del Bosco si trasforma in un protagonista del rinascimento enologico italiano. Ricerca e perfezione portano alla scelta dei vitigni. Nasce la cantina Ca’ del Bosco che darà il primo vino bianco nel 1972 e il primo rosso nel 1975. Coincidenze dettate dalla storia, Zanella recluta il francese André Dubois (l’assonanza con «del bosco» è palese) come Chef de cantine che darà inizio alla produzione di Franciacorta. In un crescendo straordinario, in pochi anni dal 1978 al 1980, nascono il Brut, il Dosage Zéro, il Rosé e il Crémant. L’arrivo dell’enologo americano Brian Larky nel 1985 darà la spinta sinergica tipica dell’incontro tra due scuole diverse che porterà allo sviluppo attuale sotto la guida di Stefano Capelli: 40 mila metri quadrati che si estendono nell’onda delle colline moreniche che ospitano le vigne e una cantina che emerge dal suolo per soli 12 metri.
MAURIZIO ZANELLA, L’ANIMA DI UN PRECURSORE.

MAURIZIO ZANELLA, L’ANIMA DI UN PRECURSORE.

«Il vino parla ai sensi, alle nostre emozioni, alla nostra mente, un po’ come l’arte che sollecita i nostri sensi per condurci ben oltre nella sua riflessione, al di là del reale, del qui e ora». Maurizio Zanella, 1956, studi di agraria, spirito da precursore, viaggiatore curioso. E un’intuizione: la “ca’ del bosc” di sua madre è l’inizio del suo destino. Spirito cosmopolita, viaggia molto per apprendere. Va in Borgogna, a Bordeaux, e nella Champagne. Al ritorno concretizza un’intuizione: Franciacorta sarà la terra del rinascimento enologico italiano. Nel 1968 vengono piantati i primi vigneti, nel 1972 nasce la prima bottiglia Ca’ del Bosco e Zanella ha un’altra intuizione: la sua vocazione artistica non atterra su tele e sculture ma nel vino, creatività sensoriale e materiale insieme che corrisponde alla prima delle arti, quella del pensiero. Oggi è Presidente di Ca’ del Bosco,.ma resta pur sempre un uomo il cui spirito precursore forma l’anima di un mecenate.

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